Saluti, Cavalieri Nobili. Invece del mio consueto messaggio settimanale, oggi condivido con voi l’omelia che ho presentato al servizio di Osservanza natalizia per la Commandery 1 del Maryland e la Commandery 3 di Monumental Crusade a Cockeysville (contea di Baltimore), Maryland. Il testo proviene da Luca 2.
Nel nome del Padre e del +Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Charles M. Schultz, il defunto creatore della striscia a fumetti “Peanuts”, ha creato il famoso speciale “A Charlie Brown Christmas” trasmesso nel 1965. Schultz non era particolarmente entusiasta dell’idea, ma ha accettato a condizione di poter raccontare la storia di Natale, la nascita del nostro Signore Gesù, come parte dello speciale. Come potete immaginare, anche negli anni ’60 i dirigenti di rete non erano particolarmente entusiasti dell’idea, ma hanno acconsentito a malincuore perché volevano lo speciale. Ora, circa 60 anni dopo, è diventato uno dei pilastri della stagione natalizia, anche se è stato relegato ad AppleTV come opzione on-demand.
Conosciamo tutti la storia a memoria: Charlie Brown, come solo Charlie Brown può fare, si lascia coinvolgere nella stagione natalizia senza una comprensione reale di cosa sia e perché sia importante. Lucy vuole solo regali. Snoopy esagera e vince lo spettacolo delle luci natalizie. Nessuno vuole ascoltare Charlie mentre cerca di dirigere la rappresentazione natalizia. Naturalmente, il grande “dramma” dello spettacolo si concentra sulla scelta degli alberi di Charlie Brown per la rappresentazione, per la quale riceve solo disprezzo e risate all’inizio. Era chiaramente Charlie Brown che faceva il solito Charlie Brown.
Tuttavia, c’era un messaggio molto sottile nello spettacolo che potreste non ricordare. Onestamente, l’ho perso fino a quando non sono incappato in un frammento dello spettacolo mentre preparavo il messaggio di oggi. Il caro amico di Charlie, Linus, per il quale la coperta di sicurezza era e sarà per sempre il distintivo d’onore, ci porta quel messaggio.
No, non è la storia di Natale di Luca 2. Quel messaggio è ben lungi dall’essere sottile, poiché arriva in un momento di grande impatto. Ma il messaggio del quale sto parlando appare durante la recitazione di Linus.
Linus parla dell’apparizione dell’angelo ai pastori. Mentre recita il versetto 10, “E l’angelo disse loro: ‘Non temete…'”, Linus lascia cadere improvvisamente la sua coperta di sicurezza.
Non temete, dice l’angelo ai pastori. E su quelle parole, Linus lascia cadere la sua coperta di sicurezza e continua. Questo è lo stesso Linus che entrava in panico quando mancava la sua coperta o quando sua sorella maggiore, Lucy, gliela toglieva, e che si preoccupava nervosamente quando era solo in lavanderia.
Ma quando sente le parole “Non temete”, è come se non fossero rivolte ai pastori, ma a lui. Linus recita le parole del Vangelo e, ascoltando, arriva a credere – anche solo per un momento – che non c’è nulla da temere, perché il Figlio di Dio era veramente Emanuel, Dio con noi, nell’Incarnazione. Linus lascia la coperta lì per terra mentre continua a condividere il messaggio del Vangelo, raccogliendola infine e stringendola saldamente. Linus conosceva le parole dell’angelo e sapeva cosa avevano sentito i pastori. Per un attimo, ci credeva persino. Poi ha raccolto la sua coperta e ha tenuto quel simbolo della sua sicurezza vicino.
Ora, Linus la lascerà cadere ancora una volta nello spettacolo quando la avvolgerà attorno al povero alberello e dirà che l’albero potrebbe aver bisogno “di un po’ d’amore”. Sapeva che c’era quel tocco di amore nella sua coperta – quel piccolo pezzo di sicurezza – che poteva condividere con quel piccolo albero. Lo spirito che dava conforto a Linus in quella coperta era lì per sostenere anche quel debole alberello.
Dovremmo trovare conforto nelle parole dell’angelo anche noi. È difficile farlo proprio ora, con tutto il tumulto, la guerra e il terrore nel mondo che ci circonda – specialmente nella Terra Santa, ma dobbiamo ascoltare la Parola di Dio e, ascoltando, avanzare nella fede con fiducia, non con paura. Perché non solo Dio ha tanto amato il mondo da inviare il suo unigenito Figlio nel mondo per morire per noi e risorgere dai morti in modo che possiamo essere salvati, ma Dio ci ha promesso che suo Figlio tornerà da noi al momento opportuno, e fino a quando Cristo non tornerà, Dio non ci ha abbandonato, ma è veramente con noi oggi mentre lo Spirito Santo si muove tra noi, quel Consolatore che Dio ha promesso e che dimora tra noi in questo preciso momento.
Non temete, care sorelle e fratelli in Cristo, perché Dio è con noi e la sua pace risiede tra noi e su di noi. Possiate voi, come Linus, trovare la libertà dalla paura nella presenza del Bambino Gesù in questa santa stagione. Amen.